Ultimo rapporto EEA: l’Italia è il paese europeo con il maggiore inquinamento da Ozono
Nel 2016 l’Italia, e in particolare la Pianura Padana, è stata l’area in Europa che ha registrato i valori più alti di ozono troposferico, O3, il cosiddetto “inquinante estivo”. Con concentrazioni massime di oltre 140 μg/m3 su una media giornaliera di 8 ore, siamo ben al di sopra della soglia di sicurezza dell’OMS di 100 μg/m3, racconta l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) che ha pubblicato in queste settimane il suo Rapporto Annuale.
Si parla di “inquinante estivo” perché sono proprio le alte temperature dovute alla radiazione solare elevata a trasformare le sostanze chimiche inquinanti presenti nella troposfera dando origine al tanto temuto smog fotochimico, assai pericoloso per la nostra salute, specie per i bambini. Alte concentrazioni di O3 danneggiano inoltre le piante e quindi le colture agricole e le foreste.
Perché è colpa dell’uomo
Il legame con i nostri comportamenti poco rispettosi dell’ambiente è evidente: maggiore è la presenza di inquinanti prodotti dall’uomo, maggiore sarà la quantità di ozono troposferico prodotto. Particolarmente rilevanti sono le concentrazioni di Composti Organici Volatili (VOC) che si ottengono anche dal processi per il riscaldamento domestico o industriale. I VOC comprendono gli idrocarburi, che contengono,elementi come carbonio e idrogeno, aldeidi, eteri, alcooli, ecc. Una volta entrati in contatto con un’intensa radiazione solare subiscono la trasformazione chimica che dà origine alle massicce concentrazioni di Ozono troposferico.
Appare quindi evidente come, in questa situazione, ognuno di noi possa (e crediamo debba) mettere in campo azioni concrete. Per questo, come SunPower da oltre trent’anni siamo in prima linea per studiare tecnologie sempre più efficienti per portare energia pulita e accessibile in tutte le case e aziende italiane e nel mondo. Un impegno che ci ha consentito di raggiungere valso la prima certificazione Cradle to Cradle Certified™ Silver per i nostri pannelli solari a corrente diretta.
I dati
In generale nel 2016, solo il 17% delle centraline europee ha raggiunto gli obiettivi fissati a lungo termine di contenimento dell’esposizione a O3, e in generale il 96% delle stazioni ha riportato valori superiori alle soglie di sicurezza per la salute fissate dell’OMS. Il risultato è che il 98% degli europei che vivono in aree urbane è stato esposto a livelli che superano i valori OMS.
L’aspetto rilevante è che sebbene i livelli di Ossidi di azoto e VOC siano diminuiti nei 28 paesi dell’UE del 40% dal 2000 al 2016, quelli di Ozono troposferico no. Anzi: la percentuale di popolazione urbana esposta a livelli che oltrepassano le soglie fissate dall’OMS è addirittura aumentata.
L’impatto sulla salute
L’inquinamento dell’aria è una delle principali cause di morte prematura e malattia. Nel 2016 solo in Italia si sono contate 3.200 morti premature correlate con l’esposizione ad elevati livelli di ozono troposferico, il 20% delle morti europee per questa causa. Al primo posto fra le patologie correlate troviamo quelle dell’apparato cardiovascolare, seguite dal cancro al polmone. Lo IARC – l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro delle Nazioni Unite ha classificato l’inquinamento atmosferico in classe A, fra gli elementi cancerogeni, insieme fra gli altri al fumo di sigaretta e all’amianto. Esposizioni anche per brevi periodi ad elevati livelli di inquinamento atmosferico possono portare in particolare fra i bambini a una riduzione della funzione polmonare, infezioni respiratorie e asma. L’esposizione delle donne in gravidanza è associata ad effetti negativi sulla fertilità, alla prevalenza di nascite pre-termine e al basso peso alla nascita. Ma anche all’insorgenza di diabete di tipo 2, malattia di Alzheimer e demenza.
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